"Accende lumen sensibus, infunde amorem cordibus": la sapienza dell'antica invocazione allo Spirito Santo non lascia dubbi circa il pieno coinvolgimento dei sensi del corpo nell'esperienza liturgica della fede. Nel fragile vaso d'argilla della propria umanità, la liturgia custodisce la sensibilità della Grazia e la Verità della carne: con i suoi gesti e le sue parole, essa ci ricorda che i sensi spirituali non sono un'alternativa ai sensi materiali, bensì l'affinamento di quegli stessi sensi, illuminati dalla luce dello Spirito.