Scrive Romano Màdera nella sapiente Introduzione che apre il volume: «Il ritmo dell'Essere è, nel suo senso più proprio, un'offerta - sofferta - di orientamento, di ricerca di senso per e dentro il nostro mondo, confuso tra speranze di soluzione, tanto irrealistiche quanto apparentemente affidate al progredire delle scienze e delle tecniche, e condizioni sociali ed ecologiche drammatiche e sempre più globali ma, al contempo, sempre più strumentalizzate da scontri tra potenze». Per questo percorso filosofico-teologico Panikkar attinge, nei limiti del possibile, all'esperienza umana degli ultimi seimila anni: «Non voglio contribuire all'alienazione prodotta dalla ricerca ossessiva di novità. La mia originalità, ammesso che esista, sarà quella di andare alle origini, non per fare archeologia o formulare interpretazioni anacronistiche, quasi che gli inizi fossero sempre esemplari, ma per propormi come un cacciatore-raccoglitore dei nostri giorni, piluccando frammenti di vita dallo stupendo campo dell'esperienza umana sulla Terra dai giorni in cui i nostri antenati sentirono il bisogno di affidare le loro avventure a quel frutto maturo del linguaggio che chiamiamo testo scritto».