A ogni istante l'amore ci avvicina, ci sollecita, ci chiama... perché nella sua essenza l'amore è la vita stessa. Riconoscerlo, lasciare che accada, comprenderlo, nutrirlo - e soprattutto lasciare che ci nutra - è però un'altra cosa. Osho suggerisce un percorso che si fonda sulla coltivazione della consapevolezza, qui proposto come "quarto elemento" di un'alchimia in grado di avvicinare al mistero della vita, ma soprattutto di trasformare quella potenzialità - frutto di meccanismi istintivi, programmi biologici, tempeste ormonali - in una presa di coscienza di sé, dell'altro e dei motivi che uniscono e "formano" la coppia - gli altri tre elementi di questa incredibile avventura, sempre nuova, proprio perché la sua natura è un perenne mutamento. Oggi tutto sembra cambiato nelle relazioni tra i sessi, e tutti si trovano a vivere profonde trasformazioni che obbligano a interrogarsi e a mettere in campo nuovi strumenti, per poter consolidare un'intimità e un dialogo altrimenti impossibili. Osho suggerisce la cura di sé come punto di partenza per potersi prendere cura dell'altro; parla di dignità, di risveglio e di amore per se stessi, di accettazione e pazienza, ma soprattutto di ascolto e di percezione di ciò che si è: modi nuovi per rafforzare il coraggio di avventurarsi in una dimensione di luce e di ombre, inevitabili, dove è il viaggio stesso la sola e unica meta, cui si dà il nome di amore. Un fattore qui proposto come incognita indefinita e - si scoprirà - indefinibile. Amore che muta a mano a mano che si apriranno le porte della nostra percezione, raffinando i sensi, in particolare l'osservazione, l'ascolto e tutte le altre facoltà che si accompagnano alla semplice consapevolezza.