"I temi della povertà e della giustizia, verità evangeliche su cui è fondato il Cristianesimo, oggi sembrano essere diventati valori secondari e addirittura pericolosi, perché paradossalmente i cristiani si dividono proprio su queste verità proclamate da Gesù; e soprattutto su questi temi ci sono cristiani che addirittura disapprovano chi si impegna a seguire Cristo e a vivere il Vangelo. L'autrice condivide la sua esperienza: se don Lorenzo Milani con il suo impegno evangelico aveva rafforzato e spiritualizzato il suo impegno sociale, il mistico don Divo Barsotti ha divinizzato il suo modo di pensare la "politica", rendendo sostanza e anima della sua fede ciò che don Lorenzo aveva confermato come sostanza e senso della sua vita. Don Milani non sarebbe stato il grande innovativo che è stato se non avesse avuto un amore così totale per Cristo e per la Chiesa. Don Barsotti non sarebbe diventato un grande teologo contemplativo se non si fosse consegnato totalmente a Cristo. Entrambi hanno cercato Dio solo, ognuno con il proprio carisma e secondo la propria chiamata. Entrambi hanno evangelizzato con la vita e con la parola. Mistica e impegno sociale non si escludono, anzi: nell'autrice si compenetrano, si completano e si arricchiscono a vicenda: "Non si deve separare nessuna dimensione dell'esistenza, nessuna attività, nessuna scelta, nessun progetto, nessun pensiero, perché come diceva don Divo, siamo tutti "uno" in Dio e ognuno deve diventare "uno" in se stesso. Le "opere di giustizia" che don Lorenzo ha compiuto offrendo tutto il suo cuore e la sua vita e divenendo lui stesso Vangelo, posso compierle anch'io "misticamente", come mi ha insegnato don Divo. Don Lorenzo e don Divo mi hanno mostrato come si fa a incarnare la Parola; mi hanno insegnato a volare al di sopra delle sovrastrutture umane e religiose, nella luce del Vangelo e nella Verità di Gesù"."