L'intenzione principale di questo contributo è quella di offrire una doverosa restituzione teologica dell'esperienza spirituale di fra Tommaso da Olera nel suo complesso, nella persuasione che solo in questo modo sia possibile un adeguato apprezzamento del rilievo che il cuore di Gesù ha nei suoi scritti. Una seconda preoccupazione è stata quella di mettere in debito risalto la singolarità dell'esperienza di Dio come dismisura di agape, che pervade la mens complessiva dei suoi scritti, perché è quello che ha effettivamente vissuto. Anche in merito a ciò si è cercato di mostrare il nesso di congiunzione fra questa singolare esperienza di Dio e la disposizione spirituale di Tommaso verso il cuore di Gesù, che rappresenta per Tommaso il referente concreto, tangibile e sensibile, dell'affectus Dei per l'essere umano, la sua storia e le sue vicende quotidiane. E la devozione a questo referente rappresenta, d'altro lato, l'affectio della fede che sa/sente di muoversi quotidianamente nelle atmosfere bibliche generate dall'amore smisurato e folle (come Tommaso non cessa mai di sottolineare) di Dio nei gesti e nel corpo di Gesù.