Questa biografia nasce dall'amicizia dell'Autrice con Olivier Clément e con madame Monique Clément, sua moglie, ma si avvale anche della testimonianza di persone che lo hanno conosciuto: il cardinal Tomas Spidlik, padre Marko Ivan Rupnik, Michelina Tenace e altri. È stato scritto attingendo alle conversazioni e agli scritti di Clément che sono molto ricchi di citazioni ed episodi autobiografici; ne scaturisce un ritratto molto vivace e affascinante che permette al lettore di accostare questa personalità impegnativa in maniera spontanea e familiare. Giovanni Paolo II aveva conosciuto Olivier Clément attraverso i suoi scritti. Si erano incontrati solo nel 1998 a Roma, quando il papa aveva dato a Clément l'incarico di scrivere le meditazioni per la Via Crucis del Venerdì Santo di quell'anno. La singolarità della scelta del Pontefice non sta solo nel fatto che Clément era un laico, marito, padre, nonno, ma perché Clément era ortodosso.