Questo libro illustra la fede mazdea, recata al mondo dal profeta Zarathushtra nel secondo millennio a.C., in termini universalisti. Di essa, in un fitto e fluido dialogo con Alberto C. Ambesi, l'autore esplora ogni risvolto (la visione di Dio e del mondo celeste, le idee sull'aldilà e sul destino del cosmo, i codici morali, i significati profondi e la forza evocativa del culto, gli sviluppi storici), in un'ottica comparativa che si estende a tutti gli orizzonti spirituali. In particolare, emerge il rapporto tra la missione di Zarathushtra e quella del Cristo. Quella che Moramarco, sollecitato da uno stimato cultore di "vie della Luce" qual è Ambesi, ci fa conoscere in queste pagine, è una fede che ha le radici nell'infinità del Cielo spirituale e si proietta nell'imminenza dell'incontro sacro: la stessa fede che guidò i Magi a Betlemme.