Il libro di Luciana Maria Mirri è, per molti aspetti, simile proprio alle più dense figurazioni dell'arte sacra ortodossa, a questi complessi "arazzi" del culto orientale. E, in effetti, per avvicinarsi all'arcano liturgico dell'icona, l'autrice ha raccolto amorosamente una ricca messe di puntuali, luminose citazioni, che sono, in vero, un'adunanza di voci, pensieri, vite e volti di padri greci e orientali antichi, di santi bizantini e slavi medioevali e moderni, di grandi esegeti contemporanei dell'icona. Proprio per questo il saggio non intende proporsi come un nuovo testo di scienza iconologica e, in vero, bastano all'autrice i maestri che già scrissero esaurientemente dell'argomento.