Il cammino dell'Amor Divino vive e si esprime nelle diverse religioni, chiaramente condizionate, ognuna di loro e tutte insieme, sia dal punto di vista sociale che culturale, per questo tutte relative. Le religioni sono mediazioni. Il dialogo interreligioso, che presuppone l'accettazione del pluralismo, non è una semplice questione di rispetto e tolleranza. È un'esigenza propria dell'Assoluto che non si lascia confinare in nessuna religione particolare. Quello che siamo chiamati a compiere, ci avvertono gli autori come Barros, è un cambio radicale di paradigma: dal modello "tolemaico", dove ogni religione si pensa al centro, a quello "copernicano" dove al centro non c'è la religione, ma Dio, invocato in mille modi. Solo una fede "macro-ecumenica" è capace di coniugare, senza confondere e senza separare, l'identità con il pluralismo.