Questo libro nasce da una domanda cui né la religione né la filosofia hanno mai saputo trovare una risposta convincente: se la vita viene da Dio, a chi o a che cosa si può ricondurre la malattia che si manifesta in un bambino mentre ancora si trova nel grembo materno? In altre parole: se l'esistenza è un dono di Dio, perché alcuni bambini nascono così - così gravati da un handicap, così fragili, così inermi di fronte a un destino già segnato dalla sofferenza? «Negli occhi dei teologi e degli uomini di Chiesa ai quali rivolgevo questa domanda», scrive l'autore, «scorgevo imbarazzo e paura, la medesima inquietante miscela che sentivo muoversi dentro di me.» Avvertendo il peso insostenibile di questo silenzio, Vito Mancuso decide di guardare dritto in faccia il bene e il male della vita e, con la ferma speranza in una giustizia più alta che dia ragione del meraviglioso e drammatico processo che ci mette al mondo, traccia un cammino spirituale inedito, riformulando in modo inatteso e rivoluzionario la ragione e il senso del nostro essere umani.