Un'autrice laica, da sempre impegnata sul fronte del tema dell'alterità, della differenza di genere e dell'incontro, si confronta con la figura di Maria. L.intento della Irigaray, nel pieno rispetto della parola che la Chiesa pronuncia sulla Madre di Dio, è quello di parlare a tutti, credenti e non credenti, per avvicinare il lettore a questa figura che, proprio perché pienamente umana, è stata in grado di accogliere e dare carne al totalmente divino. Il centro significante del breve scritto è l'umanità piena di Maria, o meglio, la sua femminilità totale e accolta, il suo essere donna e quindi custode del soffio generativo, del legame profondo tra essere umano e natura che il peccato originale ha spezzato. Una parola "universale", che si avvale di molteplici apporti culturali (psicoanalisi, filosofia orientale ecc.), nella volontà di svincolare Maria da una tradizione che il pensiero moderno tende a considerare mortificante nei confronti del femminile. Per restituire tutta la grandezza coredentrice di Maria.