Si tratta di uno dei principali testi tradizionali dell'Estremo Oriente. Esso contiene una particolare riformulazione dell'antica dottrina del Tao (il Principio, la "Via") in termini sia di metafisica, sia di presentazione di un ideale umano superiore (l'Uomo reale). Si sa che la lingua cinese è ideografica, per cui già per questo i termini ammettono diverse interpretazioni. Ciò vale ancor di più nel testo di Lao-Tze, dato il carattere ellittico e spesso "ermetico" delle sue massime. Nel presentarlo al pubblico italiano Evola si è tenuto al livello interpretativo più alto, utilizzando anche, nel commento, citazioni delle opere dei principali padri del Taoismo, Lieh-tze e Chuang-tze.