«I miei tentativi di pregare fallivano in continuazione. Finché, a un certo punto, mi sono detto: la tua fede ha bisogno di un tetto sulla testa. Compi sempre gli stessi gesti, resisti, non far dipendere la tua preghiera dalla voglia che ne hai o dai capricci: un approccio metodico purifica il cuore. Inserisciti nel solco dell'esperienza delle moltissime persone che hanno pregato prima di te. E così, un giorno meraviglioso, la preghiera ha incominciato a sgorgare dentro di me quasi spontaneamente. Oggi provo una grande riconoscenza perché non chiedo più troppo alla mia preghiera, ma cerco di vivere tutta la mia vita alla presenza di Dio. Continuo a far fatica, certo, ma la preghiera non è più un peso». Questo il retroscena. A partire da qui Jürgens ha sviluppato una piccola scuola di preghiera. Non aspira ad essere completa, non è una trattazione sistematica, né un corso di base. In compenso, però, è "tutta farina del suo sacco", ponderata nell'esercizio e testata nella pratica.