La lettura può diventare la tomba del senso o il luogo della sua risurrezione. Diviene la sua tomba quando i significati si susseguono ininterrottamente ma in modo automatico, meccanico, prevedibile e tautologico; quando la lettura diventa calcolo anche sofisticato ma privo di contingenza e quando il risultato esclude e cancella la sorpresa e il mistero; quando la lettura è pura constatazione e da questa non deriva essenzialmente nulla di asimmetrico, nessuna rottura e nessun paradosso che punti in avanti. È il luogo della sua risurrezione, invece, quando i significati non sono automatici ma intermittenti, imprevedibili, fragili e frammentari; quando la lettura diventa come un parto, esperienza segnata dalla fatica e dalla sofferenza ma nell'attesa di qualcosa di nuovo e di unico.