Lettera pubblicata da Giovanni Paolo II in vista del Giubileo della Redenzione del 2000 e che, prima di tutto, è un invito alla Chiesa a incontrare l'uomo di ogni tempo proprio sulla via della sofferenza. L'esposizione diventa poi riflessione sulla sofferenza umana, che desta compassione, rispetto e a suo modo intimidisce. Nella sofferenza è contenuta la grandezza di uno specifico mistero. Intorno al mistero della sofferenza, i due motivi: "bisogno del cuore" e "imperativo della fede" sembrano avvicinarsi particolarmente tra loro e unirsi nelle parole di San Paolo, quando afferma: "?completo quello che manca ai patimenti di Cristo, in favore del suo corpo che è la Chiesa?" (Col 1,24).