«Divenuta religione di Stato, il cristianesimo si diffuse per ogni dove. Venne allora formulata una fiaba-dottrina che ben si adattava alle popolazioni assai poco erudite e, di conseguenza, facilmente malleabili. Emerse la storia del Paradiso Terrestre, di Adamo ed Eva, del melo carpito e del serpente ingannatore. Pensate amici, per un solo melo, un comunissimo frutto (perché poi proibito?), l'umanità futura sarà sommersa in disastri immani per secoli e millenni. Con gli anni, i cristiani da perseguitati divennero persecutori. La povertà, prevalente virtù di un buon cristiano, venne sconfessata. I comuni mortali, all'inizio, per vestirsi, adottavano consunti sacchi di juta ma in seguito, però, nelle sfere alte, ai vertici della Chiesa, si giunse alle sete pregiate, ai velluti e agli ermellini. l'oro e l'argento, simboli di ricchezza e potenza, spopolavano nei territori sottoposti al potere temporale della Chiesa. La quale resasi ricca dalle imposte ai propri sudditi, dai cespiti dei pellegrinaggi, dalle innumerevoli donazioni e dalla vendita d'improbabili reliquie, scatenò Crociate e Crociate che causarono innumerevoli vittime.»