"Un libro è come uno specchio. Leggendolo si può vedere riflessa l'interiorità dell'autore. Si possono cogliere travagli di ricerca, estasi di contemplazione, approdi rasserenanti ed affanni esistenziali. Nessun uomo, che nello scrivere proietta se stesso, riesce ad essere esaustivo. Tuttavia, dallo stile e dal contenuto, un libro è una confessione a voce alta. Gianpiero Pitaro, e mi permetto di dirlo perché lo conosco bene, non è un conformista, un rassegnato, un cosiddetto "piangente" sulla vita. Tutt'altro. È un uomo che cerca, scruta, talvolta sogna ma senza evadere mai la realtà. La sua dignità lo situa con umiltà dinanzi al suo vissuto personale e storico. La luce è la forza del suo esprimersi, come nel delicato lavoro: Filosofia dell'amore misericordioso. Alla ricerca del mistero, è soffertamente una gestazione veritativa nella sua interiorità. Quando si scrive si cerca quanto si anela, quanto appare, anche se vagamente, dentro il nostro spirito umano." (dalla prefazione di S.E. Mons. Giuseppe Agostino, Arcivescovo metropolita emerito della Diocesi di Cosenza-Bisignano)