Fino a non molti anni fa il pane veniva preparato e cotto in casa, nel forno a legna. Era un rito, un momento atteso e di attesa perché significava speranza. Il pane è l'anello di congiunzione fra la vita e l'eucaristia. In questo libro non si spiega o si presenta l'eucaristia come celebrazione, ma si cerca di offrire un ponte tra l'altare e la strada, tra il rito e la vita. La domenica, come giorno del Signore, ricorda all'uomo che l'amore è relazione e il pane è cibo da condividere. Da qui nasce la comunità. Come il pane viene cotto perché sfami la famiglia, così l'eucaristia viene celebrata da una comunità perché si renda lode, grazie e ragione della propria fede. Il testo vuole porsi tra la porta della chiesa e la strada, per mantenere sempre vivo il monito: celebro l'eucaristia perché celebro la vita. È rivolto a tutti coloro che dall'eucaristia vogliono ripartire, ricominciare a credere. L'eucaristia e la vita, come due anelli che gli sposi si donano. E non è un caso, dunque, che ogni eucaristia si apre e si chiude con un bacio all'altare. La vita, incastonata tra due baci!