Papa Francesco ha inaugurato un modo diverso di vivere il pontificato rinnovando intensamente anche il rapporto di ognuno di noi con la fede. Una rivoluzione iniziata durante il suo arcivescovato in Argentina, che possiamo cogliere appieno in questo volume in cui sono raccolte tutte le omelie e i discorsi pronunciati dal 1999 al 2013, fino all'ultima, profetica omelia preparata prima di partire per il Conclave. "Leggere queste pagine" scrive padre Antonio Spadaro nell'introduzione "è come entrare nella 'camera oscura' di Papa Francesco. E questo laboratorio fotografico serve a capire meglio, a comprendere la stagione ecclesiale che stiamo vivendo." Un patrimonio di parole a testimoniare un'esperienza viva a contatto col popolo di Dio, ma che fornisce anche il retroterra utile per comprendere "da dove viene" la straordinaria capacità che ha Francesco di parlare ai fedeli, fin dalla prima volta, quando dalla loggia di San Pietro salutò le persone lì raccolte con quell'indimenticabile: "Fratelli e sorelle, buonasera...". Nelle parole che Bergoglio, anno dopo anno, rivolge agli argentini ritroviamo lo spirito e l'atteggiamento del pastore della Chiesa universale che esorta a uscire, ad andare "nelle periferie" dove "c'è sangue sparso, cecità desiderosa di vedere", a "risanare ferite" e "riportare a casa quelli che vagano dispersi". E incontriamo il Papa che quando predica, come dice nell'illuminante conversazione inedita che apre questo libro, ha bisogno di "avere un contatto", di "guardare gli occhi". E di ascoltare. Perché "se non si ascolta la gente come si fa a predicare?".