Al culmine di quella disputa sul quietismo che lo vide opposto a Bossuet e che rappresenta una delle pagine cruciali della storia della Chiesa nonché dell'intera vicenda culturale dell'Occidente, Fénelon scrive nel 1696 una Spiegazione delle massime dei santi sulla vita interiore, vera e propria apologia della mistica e, per unanime giudizio, preziosa espressione della letteratura spirituale del tempo. Delineando con finezza e chiarezza straordinarie la distinzione tra vero e falso nelle profondità dell'anima, ove l'evangelica libertà dello spirito rischia sempre di scadere nell'arbitrio amorale del "libero spirito", l'arcivescovo di Cambrai traccia infatti la cornice di quella vita nel "puro amore" che riassume e corona l'esperienza spirituale del cristiano. La condanna papale del libro, alla fine del Seicento, segnò una sconfitta della mistica, ovvero una sua emarginazione dal tessuto vivo della religione e della società, con le gravi conseguenze che stiamo ancora vivendo. Questa prima edizione italiana dell'opera di Fénelon non colma perciò solo una notevole lacuna culturale, ma offre anche un contributo essenziale alla riflessione religiosa, filosofica, psicologica del nostro tempo.