Il presente studio, frutto di una ricerca ventennale, si propone di far emergere il valore letterario della scrittura di Marie de l'Incarnation, Orsolina di Tours, che ha saputo coniugare l'alterità verticale della mistica con quella orizzontale del confronto tra missionari e 'sauvagerie'. Riconducendo le sue opere sia alla tradizione del Seicento francese che nell'alveo degli scritti della Nouvelle-France, l'autrice mette in luce il linguaggio singolare con il quale la santa racconta la sua eccezionale esperienza di mistica e di missionaria.