Quando nel 1951, poco dopo il secondo conflitto mondiale, furono pubblicate da Eberhard Bethge le lettere dal carcere di Bonhoeffer nel volume dal titolo significativo di Resistenza e resa, la vasta eco che quel testo ebbe nel dibattito teologico del tempo consacrò del teologo luterano un'immagine che doveva risultare predominante nei decenni successivi: la lettura non religiosa del cristianesimo venne vista come la svolta di un pensiero che abbandonava le proprie posizioni precedenti per assumere una sorta di "ateismo cristiano" chiamato a trarre le ultime conseguenze del processo di secolarizzazione.