Da tempo il Cristianesimo ha messo al centro del suo messaggio il discorso della passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo. Anche nel calendario liturgico la memoria di questi eventi rappresenta il punto più alto. Nelle domeniche del tempo quaresimale la comunità si prepara al Mysterium paschale; nelle domeniche dopo Pasqua riecheggia il grande evento. Le letture bibliche di questo tempo trattano sempre in modo nuovo le questioni esistenzialmente importanti come la paura e l'angoscia, la colpa, l'ignoranza, la sofferenza, la morte e la vita. Le prediche di Eugen Drewermann - che coprono praticamente temi e testi del ciclo A, B, C, - seguono questo ritmo liturgico e contenutistico, e fanno scoprire che nella passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo si tratta di una realtà che riguarda la vita delle persone di oggi, con i suoi interrogativi, con le sue ricerche, con le sue sofferenze e i suoi successi. «È per i miracolo della persona di Gesù che i sepolcri si aprono, la disperazione matura diventando fiducia, le pietre si sollevano e noi sappiamo che egli ci precede. Tutto quello che diceva trova una conferma nei sensi, torna a farsi udire, e nessuna delle parole che aveva pronunciato sul lago di Galilea va perduta, dimenticata o contraddetta; esse sono il futuro, esse sono ciò che ci precede e noi non abbiamo più bisogno di cercare il Vivente tra i morti».