Queste pagine vogliono spronarci come cristiani, e come cittadini a riflettere su una giustizia che non invochi il fare pagare la pena a chi commette il male, ma proprio, come è accaduto nel prodigio di San Pietro a Patierno, a mettere in atto, alla luce del Vangelo, quelle azioni riparative che trasformino il male in bene e le ferite in feritoie di luce (don Tonino Bello). Attualizzare il miracolo eucaristico significa continuare a scavare lì dove tutti vedono solo letame, per scoprire la presenza di Gesù, che ama rendersi visibile dove meno ci aspettiamo di trovarlo. È proprio per questo che il miracolo eucaristico di San Pietro a Patierno ha tanto da dire alle nostre generazioni. Nel miracolo si parla di letame e di luce, di sacrilegio e di fede, di morte e di resurrezione; è l'annuncio del Vangelo che diventa evento. Gesù che si consegna per essere messo in croce, che si lascia gettare nel letame, è lo stesso Gesù che dopo la resurrezione si fa riconoscere nello spezzare il pane da chi, lasciandosi attrarre dalla luce della Parola, non ha più paura di sporcarsi le mani nel letame, per ritrovare il suo Signore.