L'uomo cerca la bellezza, ne è affamato, e alla bellezza è disposto a piegarsi; ma il discernimento della bellezza rivelativa di Dio e della sua azione richiede un'educazione dell'intelligenza del cuore, un cammino ascetico mai concluso, una faticosa ricerca del senso inscritto in ogni bellezza. La bellezza è escatologica, come l'amore, come la comunione. Nella nostra condizione di pellegrini verso il Regno tendiamo a una pienezza che non ci è data. Così la bellezza della liturgia va definita e misurata sulla capacità che essa ha di fare spazio al Signore, di fare segno alla presenza efficace di Cristo.