Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano, scrive una lettera aperta alle famiglie che si trovano ad affrontare la difficile prova della malattia e del dolore. Parole che di fronte alla disperazione vogliono essere un abbraccio, una preghiera, una benedizione. Parole che non possono rispondere alla domanda che naturalmente ci sale alle labbra in queste circostanze: "Perché?", ma vogliono mostrarci quei semi di speranza, quei segni, quei gesti che ci ricordano l'amore di Dio che è in mezzo a noi perché il Signore vede l'affanno e il dolore e li prende nelle sue mani (cfr. Sal 9, 35).