Bonhoeffer opera «la scelta di organizzare la sua sintesi introduttoria al salterio attraverso un decalogo tematico. Si passa, così, dagli inni che cantano la creazione, contemplata non tanto liricamente ma in un atto adorante, alla legge divina celebrata come meditazione dell'azione redentiva di Dio, fino alla storia della salvezza, esaltata come una sequenza di atti divini che dall'Egitto giungono al Golgota, compimento dell'itinerario salvifico. La storia salvifica ha infatti un approdo con l'irrompere della figura del messia, il cui volto è naturalmente riletto alla luce di quello di Cristo» (dalla Prefazione di Gianfranco Ravasi). Questo breve lavoro biblico di Bonhoeffer sui salmi è l'ultimo degli scritti pubblicati in vita dal grande teologo tedesco. Qui viene data un'interpretazione decisamente teologica del salterio, il libro di preghiera della Bibbia. Bonhoeffer considera insufficiente un'interpretazione puramente storico-letteraria dei salmi e, inserendosi nella linea della grande tradizione occidentale, li legge in senso cristologico e tipologico. Quel grande testimone della fede che è Bonhoeffer propone quindi di pregare i salmi con Cristo: «In ognuna delle nostre preghiere ciò che conta è sempre soltanto la preghiera di Gesù Cristo, che è carica di promessa e che ci libera da vane chiacchiere pagane. Via via che maturiamo nella penetrazione dei salmi, e quanto più spesso li preghiamo come nostra preghiera personale, tanto più quest'ultima diverrà semplice e ricca». Prefazione di Gianfranco Ravasi.