L'opera, presentata come tesi per l'abilitazione all'insegnamento universitario nel 1930, è una trattazione sul metodo in teologia. Bonhoeffer vuole mostrare come solo una forma di pensiero ecclesiale, non individualistica, permetta di superare l'antinomia fra l'interpretazione ontologica e l'interpretazione attualistica della rivelazione. A questo scopo viene istituito un confronto, per alcuni aspetti molto stringente, con i maggiori rappresentanti del pensiero filosofico e teologico del tempo, come M. Heidegger, K. Barth e R. Bultmann. L'opera rappresenta un'importante tappa nell'itinerario teologico di Bonhoeffer e un punto di osservazione estremamente qualificato per lo sviluppo della teologia contemporanea.