"Forse vi ho incontrato personalmente arrivando nella vostra chiesa per una celebrazione nei mesi della pandemia, forse avete accolto anche me, come tutti, con un sorriso di benvenuto, con la misurazione della temperatura e l'offerta di una goccia di igienizzante. Forse non vi ho incontrato di persona, ma della vostra generosità, della vostra costanza, della vostra affidabilità e gentilezza mi hanno parlato i vostri preti e tanti fedeli ammirati e grati. Desidero ringraziarvi di cuore per quanto avete fatto voi tutti che avete vigilato sull'attenzione ai protocolli, dedicato tempo all'accoglienza, all'accompagnamento delle persone ai posti disponibili, impegnato olio di gomito e attenzione per la sanificazione dopo le celebrazioni. «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25,40). Il mio grazie vuole essere l'eco della gratitudine di Gesù stesso: per il vostro servizio molti si sono sentiti accolti e, per così dire, incoraggiati e invitati a entrare, in giorni in cui la paura del contagio, la pervasiva insidia della pandemia, l'ossessione indotta dalla comunicazione pubblica potevano essere motivo per allontanarsi e scambiare per prudenza l'insicurezza e persino la malavoglia. Anche grazie al vostro servizio e alle intenzioni degli uni verso gli altri si può affermare con una certa sicurezza che nessuna celebrazione è stata un focolaio della pandemia. E molte ferite e angosce hanno trovato sollievo e guarigione nella celebrazione dei santi misteri."