Provvisorietà è parola relativamente recente e la sua forma di sostantivo nuoce alla mobilità che rappresenta. In questo quadro può venire accolta in due modi diversi, addirittura opposti: da una parte pessima fama di inaffidabilità, "filosofia del provvisorio", edonismo rampante che in una folata di vento disperde valori e legami. Dall'altra, invece, indica consapevolezza dell'essere per via, speranza di giorni nuovi e leggerezza di equipaggiamento, con la serietà di non confondere le tappe parziali con la meta. Per abitare la provvisorietà, è comunque necessario un insieme di atteggiamenti virtuosi che possano diventare uno stile: solo attraverso un abito di questo tipo uomini e donne del XXI secolo, in quanto mistici, potranno essere almeno un po' credenti, fiduciosi, speranzosi. Su tale triplice scansione si articola questo percorso.