Questa edizione del Messale Romano approvata dalla CEI offre alla liturgia delle Chiese d'Italia anche una diversa traduzione della preghiera del «Padre nostro». Una novità è la traduzione "nuova" nella sua penultima domanda: «non ci indurre in tentazione». Su questa espressione, già in passato, sono stati versati fiumi di inchiostro. «Non abbandonarci alla tentazione» è la nuova traduzione. Questa decisione dei Vescovi italiani ha incuriosito molti. I Vescovi italiani stanno facendo la cosa giusta o stanno alterando la storica preghiera dei cristiani? Dobbiamo forse rivedere la nostra concezione di Dio? Il testo si offre come strumento per un percorso di catechesi e personale approfondimento, un testo divulgativo ma con particolari riferimenti bibliografici e rimandi ad eventuali studi sul tema. Una riflessione che tenta di sviluppare un antidoto all'abitudine delle parole e all'indifferenza dei contenuti della preghiera di ogni cristiano.