I teologi si trovano di fronte a un dilemma: essi non sono credibili se non hanno il coraggio di pensare da se stessi; essi non sono teologi se non grazie alla loro dipendenza dalla fede e alla loro fedeltà alla tradizione. La cultura moderna pone una sfida inedita. Per troppo tempo, questa sfida è stata ignorata o ritenuta illusoria: ora è necessario onorarla, se i teologi desiderano aver parte al dibattito pubblico in una democrazia di opinioni. La marginalizzazione e l'esilio non sono, forse, il destino ineluttabile della teologia.