Tra tutte le parole dei dizionari e delle enciclopedie dieci, per la Bibbia, sono le più assolute e incontestabili. Consegnate da Jhave a Mosè sul monte Sinai e incise su tavole di pietra, simbolo di ciò che permane al di là dello scorrere del tempo e della storia, le prime cinque sono svelative del divino come amore gratuito e incondizionato, le altre cinque istitutive dell'umano come possibilità di amore ugualmente gratuito e incondizionato. L'autore ricostruisce la genesi e i contenuti alla luce del testo biblico originario, ritrovandone la potenza di senso capace di parlare anche all'uomo postmoderno alla ricerca della felicità e di un nuovo ordine mondiale più giusto e amicale. Il sottotitolo annuncia e custodisce il paradosso biblico di un Dio che entra nella storia delle coscienze e dei soggetti come voce anonima nascosta nel volto di ogni uomo e che, comandando l'amore gratuito e incondizionato, fa dono all'uomo di una libertà che è per la responsabilità e la felicità reciproca e disinteressata.