Prima ancora dell'inizio di qualunque storia umana, nel primo di tutti i luoghi, un Giardino, il progenitore di ogni nostra confusione (già) si nasconde. «Dove sei?» è infatti la prima domanda, quella fondamentale, che Dio gli rivolge, ma non perché sia Lui a non saperlo... In sei brevi e folgoranti interventi a un congresso del 1947, Martin Buber indica la via hasidica alla soluzione del quesito. Attingendo al suo ampio repertorio, Buber narra della saggezza di antichi rabbini, di dialoghi tra sogni premonitori, delle incertezze di esseri umani decisi a purificarsi ma dubbiosi su quale sia il modello migliore da seguire per farlo. Ne emerge una chiave di lettura dai contorni definiti: il Hasidismo non risponde in modo diretto, ma chiede al ricorrente Adamo che nasce con ciascuno di noi: «Sei sicuro di aver capito la domanda?» Sì, perché a non sapere dove si trova è sempre e ogni volta l'essere umano, diviso da sé stesso, conflittuale con il mondo, lontano da Dio. Smarrimento e nostalgia. Trovare la pace in sé stessi, accettare con consapevole e umile gratitudine la propria assoluta unicità nel grande disegno della Creazione, significa anche aprire il cuore al mondo, al Tutto e a tutti, per rispondere al Signore. Così, questo piccolo libro sarà diverso per ciascuno dei suoi lettori e si modificherà insieme con loro e con le tappe del loro cammino. È uno stradario dell'anima. Ognuno ha la sua, grazie a Dio. Prefazione di Enzo Bianchi.