Questo libro parla della Trinità e racconta innanzitutto la storia dell'evento pasquale, della morte e resurrezione di Gesù di Nazaret, perciò un libro che parla di Dio e quindi anche dell'uomo: nella Pasqua, accolta come evento trinitario dell'amore, può essere letto il senso e la speranza della storia. La Trinità nel suo rivelarsi salvifico si presenta come origine, presente e avvenire del mondo e si lega al vissuto personale e collettivo dell'uomo. Un libro che si sforza di pensare l'incontro fra il mondo di Dio e il mondo degli uomini, che si consuma nella storia umana e ci è rivelato in Gesù Cristo. A questa storia la teologia non si presenta come semplice soluzione di tutti i problemi, come parola "forte" che ignori la faticosa mediazione storica dell'amore: al contrario la teologia è consapevole di essere parola "debole", anche se confida, e non può non confidare, che nella sua debolezza venga a manifestarsi la "debolezza di Dio", che è stoltezza più sapiente dei sapienti, e impotenza più potente dei forti.