L'autore basa la sua riflessione sul Personalismo etico cristiano, tanto caro al Concilio Vaticano II. Nel personalismo cristiano la persona è il centro invisibile di una presenza spirituale inoggettivabile e indefinibile a cui tutto converge. La persona si compone di tre dimensioni: "incarnazione", cioè corporea (essere in); "vocazione" (essere per), ovvero la persona nasce da una chiamata da parte della Trascendenza verso la trascendenza, e presuppone una risposta libera non da un'imposizione; "comunione" (essere con). La persona è sempre in relazione ad altre persone, divenendo così luogo di convergenza o radice dell'insieme degli altri, nel cuore stesso di tutta la realtà umana (E. Mounier), ivi compresa la scienza in tutta la sua connotazione razionale. La persona umana ha il diritto-dovere di realizzarsi integralmente e pienamente. Si impone quindi la necessità della formazione della coscienza a partire da Cristo modello supremo di umanità. Prefazione di Francesca D'Alessandro.