Tra il quindicesimo e il diciassettesimo secolo, per un particolare concorso di sfavorevoli circostanze, agli abituali e mai superati pregiudizi, alle esclusioni, all'odio e alla paura dell'altro si aggiunsero le elusive componenti del magico e il misterioso, sempre pronte ad affiorare dall'inconscio, che andarono a concretizzarsi in quella drammatica sconfitta della ragione meglio conosciuta come "caccia alle streghe". Per "costruire il nemico", oltre all'ignoranza e al complottismo proiettato sulle reali avversità dell'epoca - carestie, pestilenze e guerre - erano state utili le persistenze di culti pagani, le pratiche magico-terapeutiche ai margini della medicina ufficiali e soprattutto le tensioni religiose. Il presente lavoro testimonia e documenta ciò che avvenne, in quel contesto, in terra di Tuscia.