Don Carlo Gnocchi (1902-1956), personalità di grande comunicativa e disponibilità, dopo varie esperienze pastorali si occupa dei giovani del prestigioso Istituto Gonzaga di Milano. Scoppiata la guerra, sceglie di andare al fronte come cappellano militare degli alpini, e vi resta fino alla fine della guerra. Era presente nella drammatica ritirata di Russia. Finita la guerra, fra le tante tragiche conseguenze, vi è quella dei bambini mutilati da ordigni bellici. Don Gnocchi dedicherà a questi bambini tutta la sua vita, istituendo case di accoglienza e provvedendo in tutto ad essi. Alla sua morte, quando ancora non esisteva la legge sul trapianto degli organi, donerà i suoi occhi perché due mutilatini ciechi possano vedere. L'intera vicenda umana di don Gnocchi è raccontata con ricchezza di particolari attraverso i tanti testimoni che lo hanno conosciuto e cronisti che hanno scritto di lui sui giornali dell'epoca.