Il libro indaga l'ethos dei cristiani in quanto ethos della fraternità. Pubblicato nel 1960, è ormai un "classico", e viene riproposto in una nuova edizione italiana per la sua insuperata attualità. L'analisi comprende due parti distinte, ma tra loro intimamente connesse. La prima, di carattere prevalentemente storico, ricostruisce il concetto di "fratello" prima e al di fuori del cristianesimo, ossia nel mondo greco, nell'Antico Testamento, nell'ellenismo, nell'Illuminismo e nel marxismo; poi all'interno del cristianesimo, in particolare nelle parole stesse di Gesù, in Paolo e nei Padri della Chiesa. La seconda parte, di carattere sistematico, è un efficace tentativo di sintesi che evidenzia il fondamento della fraternità cristiana nella stessa fede in Dio, unico Padre di tutti gli uomini, e mostra come in Gesù Cristo si operi, da un lato, una cancellazione di confini in nome di una universale figliolanza, ma, dall'altro lato e al tempo stesso, si delinei nella storia una nuova comunità fraterna più ristretta. Da questo studio, nel suo insieme di analisi e di sintesi, emerge con chiarezza il vero significato dell'universalismo cristiano e della fraternità nuova che si instaura fra i cristiani.