La "crisi attuale" è una di quelle espressioni inflazionate che, a forza di essere usate in maniera stereotipata, rischiano di non significare più nulla. Questo libro, tuttavia, parte proprio da qui, in particolare dalla crisi provocata dal "delirio economico", non per fornire "la" risposta, ma per illustrarne le implicazioni, spesso drammatiche per intensità ed estensione. L'autore M. Bellet parla in particolar modo del mondo delle scienze umane, della filosofia, del Vangelo, affermando che le crisi della società attuale si incrociano con quelle del suo itinerario personale, duramente scosso dalla filosofia e dalla teologia moderne e, più ancora, dalla psicanalisi. In campo economico, il "desiderio-voglia", costantemente alimentato, disumanizza radicalmente, in tutto il mondo, le relazioni umane. Da parte loro, filosofia moderna e psicanalisi hanno fatto a pezzi convinzioni e certezze. Ma, ora, questi strumenti critici sembrano a loro volta in crisi. Quale parola è dunque possibile? Il Vangelo può ancora indicare una via ? o far sentire una voce ? che valga la pena di essere ascoltata e seguita? L'Autore propone una linea di pensiero che rinunci a ogni pretesa di possedere la verità e, superando i confini della parola, si faccia puro ascolto. Il volume, strutturato in forma di intervista, si articola in 4 capitoli: La crisi attuale, La funzione maggiore e il posto della religiosità, La traversata della psicanalisi, Dalla filosofia classica a un rovesciamento dell'atto di pensare. Prefazione al libro di Marco Guzzi.