Dio parla, ma lo possiamo avvertire solo nel sussurro di una brezza leggera, in un silenzio trattenuto. Lo possiamo ascoltare solo facendo tacere il rumore che ci pervade. La preghiera è l'apertura di quello spazio di ascolto e stupore che introduce all'incontro indicibile con il Dio totalmente altro, un silenzio abitato che ci riconduce all'intima verità delle cose, di noi stessi, degli altri. La presenza di Dio si manifesta in quel luogo in cui rinunciamo a tutte le nostre idee su Dio e sui doveri religiosi. La preghiera è un incessante esercizio di alterità. Ci libera dalla tentazione di parlare di Dio facendone un idolo, un manufatto delle nostre idee su di lui, delle nostre pretese, del nostro narcisismo, della nostra sete di potere. L'uomo di preghiera è un uomo di silenzio.