Don Fermo Querin (1937-2022) è stato per molti, di volta in volta, un confratello esigente e anche spigoloso, un insegnante brillante, un parroco disponibile, un prete poco clericale, un organizzatore preciso, un prezioso compagno di viaggi, di campeggi e di scalate, un infaticabile animatore, una guida spirituale. Per tantissimi è stato un riferimento "fermo", un amico sicuro. Il volume riporta lettere, riflessioni, omelie, conferenze, interventi relativi a momenti diversi lungo i sessant'anni del suo impegno per la Diocesi di Concordia-Pordenone, dove ha operato con vari incarichi e ruoli a Portogruaro, Annone Veneto, La Salute di Livenza, Palse, Pordenone, Sclavons-Cordenons. I testi proposti lasciano ben intravvedere i tratti distintivi dell'opera e della riflessione di don Fermo: l'attenzione alle persone e ai fragili in particolare, la curiosità a tutto campo, il coraggio delle idee e la disponibilità a pagarne il prezzo, la ricerca della coerenza personale, il profondo rispetto delle scelte degli altri, la consapevolezza dei problemi, la disponibilità all'ironia e all'autoironia, l'intensità della fede tenacemente coltivata, la ricchezza della spiritualità.