Questa versione del Nuovo Testamento è la più vicina possibile ai testi originali su cui si era basato il professore Giovanni Diodati. Infatti in essa è rigettata in toto la manipolazione dei testi sacri operata dal movimento Revisionista di fine Ottocento ad opera di Westcott e Hort: essi apportarono molte modifiche al testo greco di riferimento cambiando i significati delle parole usate dagli evangelisti o dagli apostoli oppure spesso troncando versetti o interi passi biblici. Pertanto in questa edizione la traduzione di Diodati (che si basava sul testo greco Textus Receptus) è stata completamente preservata, a differenza di altre versioni moderne che invece si basano sulle conclusioni errate del movimento revisionista. Testo originale riportato all'italiano moderno.