I temi della fraternità universale e della Chiesa sinodale sono, senza dubbio, due questioni al centro di ampio e «tormentato» dibattito. Ma, come sempre accade con argomenti che diventano «di moda», si corre il rischio di perdere di vista il loro dato centrale, che, anche per la fraternità e la sinodalità, è costituito dalla presenza e dall'azione dello Spirito Santo nell'attualizzazione del messaggio di Gesù di Nazaret. La fraternità e la sinodalità, scollegate dalle loro radici evangeliche, possono diventare l'emblema di una semplice organizzazione umanitaria volta al recupero di un vago sentimento associativo. La comunità cristiana non deve fondarsi solo su di un «generico» sentimento di sorellanza o fratellanza, ma sull'annuncio che Cristo stesso ha fatto ai suoi di donare totalmente la propria vita agli altri. In questo modo anche le finalità della sinodalità non possono ridursi a una riflessione meramente strutturale sulla Chiesa, basate sulle decisioni di una maggioranza (come nei governi rappresentativi) a scapito di una minoranza, ma si fondano unicamente su un costante processo di conversione e di kènosis (Fil 2,7).