L'angoscia è una forza vitale e ha molti volti. Essa può essere in noi e attorno a noi. Le angosce possono essere positive e funzionare come un sistema di allarme. Ma esiste anche l'angoscia di fronte all'angoscia, che chiude un individuo come in una prigione. Essa impedisce una vita piena. Diventare liberi da una simile angoscia è una finalità importante. Anselm Grün invita a esaminare con maggiore precisione i propri sentimenti, a entrare in colloquio con la propria angoscia, ad ascoltarla, a percepire quanto essa ci dice e discernere se essa ci ricorda i nostri limiti, oppure se segnala che in noi si è radicato un modello di vita morboso. Egli non parla della terapia classica, ma di vie spirituali per affrontare la propria angoscia e per liberare il proprio cuore dall'angustia. Di una cosa è convinto: l'angoscia può diventare un angelo, se si conclude con essa la pace e se la si trasforma in un'amica lungo il cammino che porta a una maggiore vitalità. In dialogo con la Bibbia, osservando come Gesù si comporta con le angosce reali delle persone, egli fa delle osservazioni che possono essere utili anche terapeuticamente.