"Sono sempre più numerosi coloro che accumulano di coloro che lasciano; ogni giorno i ricchi opprimono, con prepotenza, i poveri". L'attualità di queste parole è sconvolgente, soprattutto se la denuncia non viene da un nostro contemporaneo, ma da Ambrogio, vescovo di Milano nel 374. Per smascherare i soprusi contro i più poveri, Ambrogio fa riferimento alla vicenda biblica del re Acab che per possedere la vigna di Nabot ne fece uccidere il proprietario: "Non un solo Nabot fu ucciso. Ogni giorno Nabot è umiliato. Ogni giorno è calpestato". La storia biblica del re Acab, è "antica, ma nell'uso è attuale", commenta Ambrogio all'inizio del suo libro. Partendo da questo spunto iniziale, Ambrogio denuncia i soprusi dei ricchi e propone un giusto uso della ricchezza: "Non sai, o uomo, come collocare le tue ricchezze? Se vuoi essere ricco sii povero secondo il mondo, affinché tu sia ricco per Dio". In questo volume, che apre la collana "Vetera sed Nova", testi scelti di Ambrogio da Milano sono presentati in una nuova traduzione fedele e moderna realizzata da specialisti, con un apparato di note leggero e preciso. Il volume è corredato da un'introduzione e da una biografia dell'autore.