Oggi alcuni, per essere fedeli alla lettera al Nuovo Testamento, si rifiutano di parlare di ordinazione "sacerdotale" e parlano esclusivamente di ordinazione "presbiterale", pensando che la santità dei sacerdoti debba essere una santità pastorale e non una santità sacerdotale. Questa fedeltà letterale non tiene conto della cristologia sacerdotale, così com'è preparata in diversi scritti del Nuovo Testamento e così com'è magistralmente esposta nella Lettera agli Ebrei che, alla luce del mistero pasquale, ci fa comprendere come Cristo non è soltanto "il buon pastore" ma è nello stesso tempo "sommo sacerdote", titolo che meglio esprime l'aspetto essenziale dell'opera di Cristo che non si è accontentato di pascere le sue pecore ma le ha condotte a Dio.