L'autore affronta un percorso teso a far emergere la domanda sul "perché" o meglio sul "per chi" l'uomo vive. L'autore non intende fare né un'opera apologetica né di carattere, potremmo dire, "tecnico", ma piuttosto identificare un filo rosso che lega il plesso di questioni che ogni uomo, più o meno compiutamente, solleva di fronte al problema del suo esistere. Esistere che implica, in maniera intrecciata, esperienza di bene essere , di tempi di felicità, di edificazione, ma anche di confronto-scontro con le potenze oscure della vita quali il dolore, la sofferenza, la morte e l'angoscia che queste implicano.