Alfredo Zenoni, studioso e psicoanalista, ha lavorato nelle istituzioni psichiatriche per oltre trent'anni e, a differenza di molti teorici della «psicoterapia istituzionale», è veramente esistito all'interno dell'istituzione: ha fatto turni durante i fine settimana, ha assistito alle riunioni dello staff, giocato con i residenti ed è partito con loro per le vacanze estive. La sua non è mai stata una voce che pontifica dall'alto, ma quella di un clinico che si applica, che non è mai assente in ciò che ipotizza o raccomanda. Al contempo, questa dimensione pragmatica non ha mai escluso la ricerca teorica, al contrario, l'ha resa più rigorosa. I testi qui presentati, frutto di anni di studio e di pratica, testimoniano questo percorso. Nella loro varietà e nella loro ampia portata, mostrano che la clinica in istituzione non è il sottoprodotto modesto o la generosa ma sommaria applicazione della vasta teoria. Partendo soprattutto da Freud e Lacan, Zenoni affronta soggetti diversi in registri differenti (teorici e tecnici), e scompagina ogni idea di gerarchia nella riflessione analitica. In fondo, l'autore ha applicato alla psicoanalisi lo stesso trattamento che Dashiell Hammet, uno dei padri del romanzo noir americano, aveva applicato al crimine nel romanzo classico: togliendolo dal suo «vaso di vetro veneziano» per gettarlo in strada. Prefazione di Félix Samoilovich. Introduzioni di Fabienne Hody, Rachel Silsky, Jean-Louis Aucremanne, Patrick Lejuste. Postfazione di Alexandre Stevens.