Le fiabe, dei fratelli Grimm o provenienti dall'Islanda o dalla Grecia o dai Mari del Sud, insegnano come la paura di separarsi da un oggetto rischi di trasformarsi in una pericolosa identificazione con l'oggetto stesso, tanto da far perdere la libertà interiore e la capacità di crescere e svilupparsi. Pericolosa è anche la mancanza di paura, sintomo di un disagio interiore. È proprio questo dualismo tra paura e simbiosi che muove l'interpretazione junghiana dell'autrice.